Oggi 15 ottobre 2021 al Tribunale di Cremona si cercherà Giustizia per la morte di Sabrina Beccalli deceduta in circostanze tragiche il 15 agosto dello scorso anno a Crema.
L'associazione per quel delitto ha fornito assistenza tecnica alle vittime collaterali del reato e oggi è anche grazie agli elementi raccolti dai Consulenti tecnici di cui si avvale l'Associazione che si potranno definire le giuste responsabilità. Spetta al Giudice valutare e decidere.
Abbiamo conosciuto Teresa, Simona e Gregorio e imparato a capire chi era Sabrina.
Simona ieri ci ha chiesto di scrivere qualcosa su Sabrina così da far capire chi era. Ci siamo rivolti all'Amica Orsola Zuccheri che nulla fino a questo momento conosceva della vicenda. Ha ascoltato quello che i consulenti avevano visto e le emozioni che Sabrina ha trasmesso anche se che non c'era più.
*****************************
Un'anoressica non è una ragazza che vuol fare la modella. Un alcolista non è un ubriacone. Un depresso non è qualcuno che non ha voglia di far nulla. E un drogato non è per forza un delinquente. Dietro ogni dipendenza c'è un dolore. Dietro ogni malattia una storia piena di dettagli e sfumature e momenti precisi in cui si è perduto il senso di sé. Ogni malattia ( e le dipendenze lo sono) è un dolore che non ha trovato le parole per dirsi e si è fatto parola del corpo, quindi gesto. So per esperienza che spesso il dolore aggredisce la fragilità in modo più facile, la aggredisce alle spalle, perchè la fragilità è dolce, ha fiducia ed è spesso silenziosa, non chiede aiuto, implodendo in pensieri indicibili di ferite invisibili. Così Sabrina. Aveva fatto e faceva uso di stupefacenti ma non era una delinquente, era ammalata. Chissà qual era la sua pena, la sua storia... era stata certo impossibile da dire, da ricordare ed era annegata in quell'oblio che la droga(dicono) concede. Aveva scelto il modo sbagliato di comunicare il suo disagio ma questo non la rendeva meno degna di essere ascoltata e accolta. Essere malati di tossicodipendenza fa meno pena che essere ammalati di altro, di malattie serie, vere, che capitano alle persone per bene.
Essere ammalati di anoressia, alcolismo, depressione nella percezione di molti è più una colpa che una ferita. E' invece una malattia come le altre con l'aggravante di non trovare né comprensione nè compassione,
Allora diciamolo che Sabrina era anche una persona dolce, piena di grazia, cara alla sua famiglia preoccupata, una brava mamma, amorevole col proprio figlio che ancora la cerca e la chiama. Diciamolo che la sua morte ha tolto a questa donna l'occasione di una guarigione possibile, che l'amore per un figlio rende spesso meno dura.
Ma Sabrina era fragile e la fragilità incontra i molti volti che il male assume perchè è codardo e ha bisogno della debolezza altrui per mostrare il suo volto peggiore.
Scontato ora sarebbe dire che non meritava di morire, che non meritava di morire in un modo così atroce, senza dignità né rispetto. Quindi non lo scriverò. Scrivo invece che Sabrina merita di diventare il simbolo di tutte quelle persone dolcissime e sensibili e fragili che hanno bisogno di tutto il nostro amore, della nostra protezione e della nostra intelligenza perchè ci fanno il dono inestimabile di conservare in sé quella purezza (qualcuno la chiama ingenuità e la disprezza ma è invece preziosa) nel guardare le cose, che noi cuori duri e scafati abbiamo ormai perso per vivere da vincenti in questo mondo sempre più aggressivo e veloce.
Sabrina merita di trovare ascolto e giustizia almeno ora, perchè la sua famiglia che l'amava e il suo bambino che ancora la cerca possano trovare la pace di un giudizio equo che riporti la pietas in quei luoghi oscuri dell'anima dove certe tragedie si consumano silenziose.
Attenzione! I NOSTRI DIRITTI APS utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.