MARTA E LA MESSA ALLA PROVA

MESSA ALLA PROVA

Oggi Marta non era in aula per l’udienza di valutazione del suo percorso di Messa alla Prova che il Tribunale le aveva concesso per estinguere quel reato che aveva causato danno quasi solo a lei stessa.
Quell’incidente che le ha cambiato la vita è stata una violazione di legge e per quella violazione si deve subire un processo.

A Marta un’eventuale condanna non avrebbe cambiato la vita, a lei non importava il poter venir condannata, tanto, da quella sedia a rotelle forse non scenderà più.

E' stata dura ma ha capito.

Ha capito l’importanza del programma di Messa alla Prova e cosa poteva fare ora per la comunità, per gli altri.

E allora la decisione di utilizzare quelle 40 ore di lavori socialmente utili per creare un programma da divulgare a chi ha tutto e non se ne rende conto.

Da chi ha tutto e così come è accaduto a Marta può perdere tanto.

Marta avrebbe voluto che qualcuno l’avesse messa in guardia prima di quella maledetta notte quando decise di salire in auto in uno stato alterato e prima di quel maledetto incidente che le ha portato via tutto…quasi tutto.

Marta esiste e la sua storia ce la racconterà lei stessa, ci racconterà che cosa noi abbiamo e di cui non ci rendiamo conto fino a quando non rischiamo di perderlo.

Marta è mamma, e quello che le è capitato ha inciso sulla sua famiglia.
Marta è anche figlia, e quello che le è capitato ha inciso sulla sua famiglia.
Un errore, una scelta sbagliata e la vita cambia per tutti.

Oggi Marta non era in aula, era una delle sue giornate no e i dolori hanno preso il sopravvento sulla voglia di essere presente. Ci saranno altre occasioni per testimoniare i rischi di alcol e droghe in riferimento alla guida di un veicolo.

In qualche modo Marta era li presente, attraverso l’Associazione I Nostri diritti, i suoi volontari e anche qualcuno che come Marta sta facendo il percorso di Messa alla Prova.

L’avvocato Barbara Bevilacqua ha sostituito l'avvocato Piergiorgio Bertoli e ha rappresentato Marta chiedendo al Giudice dott. Roberto Pecile di poter allegare al fascicolo il progetto “Marta e la Sua scelta” oltre alla relazione dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna della dott.sa Stefania Gremese e la relazione dell’Associazione per le ore di attività svolte.

Il Giudice ha letto e si è ritirato in Camera di Consiglio per decidere.
Ha pronunciato la sentenza che estingueva il reato e prima di passare ad un altro processo ha convocato a se il Presidente dell’Associazione.

E’ stata una stretta di mano indimenticabile piena di tante cose e di grande importanza.
L’augurio è stato che il lavoro di Marta, della Criminologa Linda Pontoni, della psicologa Loreta Ucini, di Michele Chirico, che come Marta, è sulla sedia a rotelle per la disattenzione di un automobilista, di tutti i volontari e anche di coloro che stanno pagando un debito con questa società, non sia una meteora.

Il nostro progetto è iniziato oggi, sarà dura ma cercheremo di far conoscere Marta nel tentativo di far riflettere qualcuno prima di andare incontro a quella maledetta scelta.

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